E’ nata R.o.s.s.@

Rossa

R.o.s.s.@ – Movimento anticapitalista e libertario

La nostra collocazione e il nostro scopo
Vogliamo costruire l’unità delle forze antagoniste, in totale alternativa al centrosinistra. Il nostro non è anticapitalismo da convegno, non serve ad abbellire il mondo che ruota attorno al PD. Il nostro è un progetto di rottura.

Il nostro approccio unitario
Nell’ambito di questa impostazione affermiamo con rigore e intransigenza l’urgenza dell’unità antagonista, indicando le responsabilità di chi si attarda a difendere le proprie macerie. Rottura e unità viaggiano assieme. 

La costruzione del blocco sociale antagonista
Lotte ci sono qua e là, ma non c’è un movimento di lotta. Cgil, Cisl, Uil e PD per ora riescono a controllare la situazione e ad evitare che le singole lotte si colleghino. Al contrario noi vogliamo costruire ovunque possibile la rivolta sociale, e dentro di essa far crescere la coscienza della rottura, il rifiuto del riformismo. Nessuna blandizie verso la retorica del movimentismo senza movimento reale, su cui galleggia un piccolo ceto sempre più attratto dal sistema PD.

Il PD, partito di regime
Il “Sistema PD” è il primo avversario di qualsiasi progetto, come il nostro, di indipendenza culturale e politica nel nome dell’anticapitalismo.I gruppi dirigenti FIOM e SEL hanno raccolto tanta domanda e speranza di alternativa, ma come altre volte nel passato le hanno attaccate al carro del sistema PD. La difesa della Costituzione non può più essere la retorica comune che unifica tutti.

La nostra iniziativa per la rottura e l’alternativa
Contro l’ Unione europea, contro le politiche di austerità, contro la riduzione della democrazia ad alternanza tra simili e il presidenzialismo e contro la concertazione delle “parti sociali”, per l’ambientalismo sociale e anticapitalista. L’accordo sulla rappresentanza CGIL-CISL-UIL-Confindustria è il primo atto della controriforma costituzionale del governo Letta. Il fatto che FIOM e sinistre del centrosinistra lo sostengano è un’altra dimostrazione che quei gruppi dirigenti non sono disponibili per un vero conflitto.

I nostri punti fondanti
La lotta alla precarietà e allo sfruttamento delle persone e dei beni comuni, quella contro la devastazione ambientale, la lotta per favorire ed estendere il moderno conflitto sociale, nell’intreccio tra luogo di lavoro e territorio. Lavoriamo su queste basi per l’unità del sindacalismo conflittuale e di classe, basi profondamente diverse dal tradizionale lavorismo. Lottiamo contro l’imperialismo e la guerra globale. Siamo antifascisti. Ma siamo anche risolutamente avversi alla controriforma costituzionale in atto, voluta non solo dalla destra, ma dal PD, da Giorgio Napolitano, dalla Europa del fiscal compact e della BCE. Un tema deve attraversare tutti gli altri: la lotta antipatriarcale e quella antiautoritaritaria. La definizione di libertaria deve essere sempre più costituente della identità di Ross@.

La nostra è una ripartenza
Le organizzazioni politiche della sinistra radicale devono essere disposte a mettere in discussione la loro collocazione e le loro scelte. I loro gruppi dirigenti devono assumersi la responsabilità della inerzia attuale e della depressione tra i militanti. Non chiediamo a nessuno di sciogliersi, ma di partecipare al processo che iniziamo. Ross@ è un’area militante e di militanti che stanno sulle barricate sociali e culturali e contribuiscono a organizzarle. 

Una pratica su tre piani
La pratica del conflitto sociale e politico, l’elaborazione del programma di alternativa, la battaglia culturale contro il liberalismo. Da qui nasce quello che abbiamo chiamato il socialismo del 21° secolo. Oltre che per i suoi opportunismi ed errori, la sinistra radicale in Italia è morta per l’incapacità di proporre altro che non qualche rivendicazione qua e là, è stata vittima del suo minimalismo. Vogliamo ridare senso concreto alla definizione di cambiamento rivoluzionario. Siamo anticapitalisti, non liberali di sinistra.

Ross@ sede di discussione e analisi politica, economica e sociale autonoma
Vogliamo gestire un percorso che eviti sia la violenza che sopprime un punto di vista, sia la diplomatizzazione del confronto, tipica dei coordinamenti “intergruppi”. La condizione è la verità sia nel confronto sia nelle pratiche.

Organizzarci concretamente
Non vogliamo indulgere in schemi del movimentismo. Per avere democrazia vera ci vuole trasparenza e disponibilità al confronto.

Leggi anche la Dichiarazione comune del 23 marzo

Leggi il documento conclusivo dell’assemblea dell’11 maggio

Leggi l’ordine del giorno contro il patriarcato dell’11 maggio